venerdì 25 settembre 2015

/ˈdʒendər/


difficile a dirsi, a divulgarsi per quello che realmente è, sono, gli studi di genere.
appunto studi, del sociale, poco divulgati o per partito preso o perchè veramente impossibilitati a comprenderli ed accettarli o ancora, e ciò può essere la principale causa, perchè sono in fase ancora di dimostrabilità, di scientificizzazione, del loro assunto principale: non sono i generi naturali maschile o femminile a determinare le condotte sessuali (preferenze?) o, per i romantici, gli amori, ma i condizionamenti della società intorno.
in italia questa divulgazione è resa ancora più difficile dal vaticano volere (va.vo.) dall'ipocrisia degli italiani in "genere".
allora?, allora facciamo un esempio semplice semplice per cercare di capire, io per primo, ovviamente.
tex e quel marpione di carson.
di tex sappiamo che ha avuto una sola donna, una principessa navajo, figuratevi, che l'ha reso padre prima di spirare per mano di cattivi, ovviamente.
carson, oltre a commentare sempre cavallerescamente le femminee sembianze, non ha mai avuto donne, o almeno io non ne ho mai letto.
ecco, due machos, due rudi, giustizieri e cavallereschi, uomini di frontiera, di selle e coperte, di sockosi pugni; però senza femmine e non dichiaratamente omo. così ce li hanno dovuti presentare bonelli & co. il secolo scorso, e così sono ancora oggi.
invece?, invece un bonelli/omero, un creatore di uomini simbolici di 2500, 3000 anni fa, non avrebbe avuto difficoltà a raccontarci di due eroi d'acciaio, di due lottatori alle ingiustizie, che la notte in arizona davanti ad un falò oltre che farsi compagnia si amano.
quindi?, quindi qualche cazzo di verità la staranno ricercando gli studiosi di genere, e lasciamoglielo fa' e teniamo conto che, come ho detto qualche post fa, 'a meglia cosa è farsi i cazzi propri su certe faccende.
hush-hush


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