domenica 22 giugno 2014

pane scemo, cannolicchi e friggitelli





lo sapete, vi ho sempre governato col pane buono, quello con mollica piena d'aria e scorza croccante, cresciuto naturalmente e cotto in forno a legna, o a coccole di nocelle. 
mo no, mo non era il caso: per questi sapori decisi ed arditamente accostati occorreva un pane scemo, 'na brioche che non sapesse 'e niente.
siùri e cafùni: cannolicchi e friggitelli in 'mposta scema













mercoledì 11 giugno 2014

venerdì 6 giugno 2014

miullo, un doppio.







Questo è un miullo di un secolo e passa fa. 
Il miullo era il mozzo delle ruote del carro (1) e, come si vede, aveva una struttura composita di legno e ferro su cui convergevano i raggi. 
Il vocabolario domestico non dice se il miullo fosse il mozzo della ruota di qualsiasi carro; quello qui sopra è di un carretto contadino, di un traìno, ma avrebbe potuto essere, con diverse dimensioni, anche di uno sciarabballo, di un char à bancs, 'a cafuniera che collegava il contado alla città nell'ottocento.
Non sono riuscito, e qui chiedo l'apporto di qualche professorone di lingue d'occupazione o altro etimologo, a spiegarmi l'origine del nome. Mi piace però pensare che, come per lo sciarabballo, miullo derivi dal francese, semplicemente da miauler [mjole] che sta per miagolare. Sì, un etimo teneramente onomatopeico, un cigolio del ferro roteante su ferro, gniou gniou gniou.
La stessa etimologia deve quindi piacermi, e sinceramente mi piace di più, per il miullo inteso come porte-enfant. 
Infatti il miullo è stato anche il nome di un pezzo di tronco scavato pensato per accogliere il bimbo fasciato e, questa volta, potrebbe derivare il nome dai suoi gemiti simili a quelli di un gattino prigioniero.
In questo castigato porta bebè la mama, rigorosamente con una emme, calava il proprio figlio quando era intenta nel lavoro dei campi, sceglieva un posto al fresco, sotto un noce piuttosto che un pioppo, e vi infilava la progenie bella stretta nelle fasce e nelle pezze magari calandogli sulla testolina il cappellaccio di paglia di tata.
Perdendo l'ennesima occasione di non divagare, aggiungo che quando dal soffuso miagolare il bimbo passava agli strilli la mama facilmente e spesso passava al decotto di papavero che lo riportava al miagolio e quindi al silenzio di Ipno. 


sezione di miullo porta bebè


Semanticamente il significato doppio di miullo può derivare dalla forma affusolata di entrambi gli oggetti.
Un fuso pieno ed uno vuoto, un concavo ed un convesso, un positivo ed un negativo, una forma ed il suo calco, 'nsomma un maschile ed un femminile.
Un po' come per il termine ospite che è sia chi ospita che chi viene ospitato.
Bah!, misteri filologici che, grazie al potere delle parole, potrebbero portarci a chiamare ruoto il ruoto e la pietanza che vi è cotta. Come? E' già così? (2)
Una cosa è certa: dai miulli deriva un'altra espressione che ha anch'essa una doppia valenza: capa 'e miullo.
Capa 'e miullo è quello il cui cranio è morfologicamente simile al fuso del mozzo ed anche quello che, per limitate capacità intellettive, è vacuo come il vuoto del porte-enfant.