venerdì 28 settembre 2018

tigers

#hocommentary
#hodio
delle tigri bianche ed altri felini
sul piazzale del velodromo vicino casa è arrivato il circo, un circo piccolo ma che ha con sé un bel po' di grandi felini. sembra, dai manifesti e dalla visibilità che danno loro, che essi siano il pezzo forte dello spettacolo. in particolare gran visibilità la hanno due tigri siberiane, quelle bianche, la cui vita, passata tra ossessivo girare in tondo, accontentarsi della poca carne lanciata e noia, è esposta, insieme a quella di una bengalese dal solito manto, in un doppio gabbione. sempre un simile gabbione contiene la vita di un clan di leoni i cui due  maschi, pigri e restii a sgambettare nonostante gli incitamenti di una bella ammaestratrice, sono calvi.
passando ho pensato di doverli fotografare, soprattutto le bianche. ma non ce l'ho fatta. c'è troppa tristezza dentro quelle gabbie e, pensandoci, c'è troppa tristezza nella spaccatura interiore che emerge nel costatare una contraddizione nei buoni auspici che vorrei augurare a quelle bestie.
un spaccatura duale la chiamo quando il consumismo che mi avvolge mi mette di fronte un dilemma semplice semplice, tipo questo.
a) questi coinquilini che puzzano del loro stesso piscio dovrebbero essere "liberati" in strutture idonee ad accoglierli e che, con buona probabilità, risulteranno essere gabbie un po' più in mimesi con la natura. dovrebbero interrompere la loro prigionia dalla nascita, il loro peregrinare con uomini di spettacolo, per trasferirli a far la fame in un bel parco zoologico, su di un finto dirupo che le separi dal pubblico.
b) queste meraviglie antiche, nate, perché la vita succede, in cattività e sfruttate dall'uomo, ridotte alla schiavitù di mostrare se stessi, dovrebbero continuare a dare spettacolo, a giocherellare ubbidienti ed annoiate, stizzose o pazienti, con quello che dà loro da mangiare. anzi, e qui la spaccatura diventa massima, occorre augurare ai circensi, e di conseguenza a loro, di fare bene il loro lavoro e di attirare quanti più spettatori paganti. magari mangerebbero di più e meglio.