lunedì 13 luglio 2015

l'etrusco





sarà stato il taglio di capelli alla cocciante ad incassargli la testa, anche se, mi dicono, cocciante proprio incassato è, e, lo stesso taglio, gli aveva fatto affibiare il nome di l'etrusco, il primitivo era l'altro suo contronome.
il volto quadro, mascelluto, il taglio secco secco delle labbra ed il sopracciglio folto insieme al ricciolone compatto che anticipava gullit, gli davano sul serio l'aspetto del mascherone etrusco. e degli etruschi l'etrusco condivideva il mistero: nessuno sapeva da dove venisse o il suo nome o perchè venisse a palazzo gravina per farsi ritrovare in qualsiasi aula, per qualsiasi corso ed in qualsiasi orario.
lo trovavi così, all'erta, appoggiato al muro- o dio! mica era il solo, se ripenso agli affollatissimi corsi di analisi o statica...- ostentando un'attenzione che se fosse stata reale avrebbe dovuto essere il preside siola.
non solo attenzione ostentava, il primitivo, ma un abbondante pacco pubico che magari questo gli aveva fatto affibiare il secondo contronome, il primitivo appunto.
gli incontri col personaggio, almeno per me, vanno dagli inizi degli anni ottanta al novanta suppergiù, ma i suoi abiti riportavano alla beat generation dei settanta, quindi l'abbondante visione era implementata- eh!? che lessico progressivo, eh!?-  da attillatissimi pantaloni a vita alta e zampa d'elefante, anche un po' sbiaditi proprio là- comme s'àusava.
il primitivo etrusco non dava confidenza a nessuno, non aveva amici, solitario come silver surfer scivolava da un corso ad un altro suscitando interrogativi e curiosità in
chi se lo vedeva vicino la prima volta.




girava voce che venisse da oriente di napoli, grossomodo ercolano o ,di più, le due torri, del greco o annunziata, perchè qualcuno lo avrebbe sentito grugnire in quell'inflessioni.
poi si sa, la gente è cattiva ed i futuri architetti di più, finì anche ritratto su una porta dei cessi. venne raffigurato trasportante un gigantesco pacco con una carriola, 'na cosa fine.
questa la parte divertente di una vita, poi c'è, sempre- ha' voglia a pensa' no a me mai,  'na parte più triste, dolorosa et umana.
chi era il primitivo? il primitivo era parte di quelle scorie del sistema scolastico, era un residuo di lavorazione che non ce l'aveva fatta, un fuoricorso decennale ormai fuso coll'idea che doveva frequenta' e finì, anche perchè questo solo sapeva fa': venire a seguire i corsi.
lo giuro, io lo penso spesso. a volte mi trovo a volere fortemente che l'etrusco, magari proprio nel 1990, sia riuscito a laurearsi e che abbia trovato una sua strada e che magari continui ad esibire con nonchalance  il suo proverbiale scomodo dietro una scrivania di vetro e acciaio dietro una cortina di vetro e acciaio.
questo voglio.