sabato 22 aprile 2017

memoria

eh, la memoria.
le recenti ore passate con mia madre mi hanno dato prova, laddove ce ne fosse bisogno, conoscendola io da oltre cinquant'anni, delle capacità di lenimento della sua memoria.
costretti insieme le stimolo i ricordi e le faccio tirar fuori il suo repertorio migliore.
questa è una canzone sull'oltretomba e sui valori materni che imparò quando era a s. pietro in molise, prima che sposasse pa', giovanissima maestrina lontana da casa ed in un'italia che si ricostruiva.
era una canzone per piccini e me la cantava da piccolo, è una canzone assurda:

Mia cara Lena
parole ed aria tradizionali molisane

O come mai, mia cara Lena,
questa mattina non t'alzi ancor?
Mi sento male, un mal di testa;
mi sento male, mal da morir.
Io, se per caso dovrò morire,
ti raccomando i miei piccin!
Al più piccino, ci dai il latte;
al più grandino, dai da mangiar.
Dopo sei mesi, la Lena è morta;
il suo marito torna a sposar.
Ma questa donna, tanto cattiva,
gli maltrattava i cari piccin:
al più piccino dava le botte,
al più grandino dava il bastòn.
Il più piccino corse alla tomba
della sua mamma e chiese il mangiar.
O mamma, mamma! Ciò tanta fame,
ciò tanta fame da morir.
O figlio mio, ritorna a casa,
che è preparato il desinar.
Or dalla spesa tornò il marito
e nella casa Lena trovò.
O come mai, mia cara Lena,
dall'altro mondo tornata qua?
Io son tornata per dirti questo:
che maltrattate i miei piccin;
al più piccino, date le botte;
al più grandino, date il bastòn.
Brutto vigliacco, mi hai fatto uscire!
Non posso in Cielo più ritornar!