martedì 20 dicembre 2016

friariello pensiero


questa è la fase clou del friariello, una fase che durerà i mesi invernali. una fase che ogni anno mi ricorda di due grandi pensatori. la gente rivestita di plastica nera piegata a raccoglierlo nell'acquazza dell'alba mi ricorda di marx. l'esserne, oltre la rapa e le cipolle, il suo alimento preferito mi ricorda di bertoldo.

martedì 6 dicembre 2016

capa di pezza







'a zi' monaca, zia maria, sora 'e mammà aka suor modestina delle carmelitane.
da bambino credevo alle sue affermazioni di essere sposa di cristo e compagnella di san francesco. poi, da paraculo liceale, la sfottevo dicendole di nascondere il santo nell'armadio quando s'arritirava cristo.
passò una vita in un monastero a casoria, e là l'andavamo a trovare tutta la famiglia, da piccoli. ora è in un letto con i suoi amori, ma sembra non soffra.
tutti gli anni, ma proprio tutti fino a questo scatto, era nostra ospite fissa per santo stefano. è sempre stata mingherlina, qui sono piegato sulle ginocchia, ha sempre gradito l'alcol ed ha sempre avuto un buon odore di lavanda.
una sola volta, da adolescente, una mattina di santo stefano che era ospite a casa, l'ho vista senza velo; aveva una testa piccolisima, grigia ed i capelli corti e zellusi.
cazzo c'avranno trovato cristo ed il santariello?

 

mercoledì 16 novembre 2016

friarielli

in questo periodo facciamo grosse scorpacciate di friarielli, così volevo metter su un'ode di chi li raccoglie. ma non ce l'ho fatta. non son riuscito nemmeno a fotografarli; un'ode, al pio bove?, una foto in aperta campagna mi son parse offensive della loro dignità umana, un trattarli da macchiaiolesche bestie da lavoro del tutto fuse con la massa verde che ci arriverà sui tavoli.
meglio un deciso, distaccato scritto iperrealistico.

catarina però 'o saje che tene nu bello culo? nun saccio come ha fatto a non scegliere 'a via, eppure cioran l'aveva fatta 'a proposta. nun teneve nessun debito, è cchiaro, ossinò saje a quante tiempe steve vicino 'a lamparella a maddaluni? vene pure 'a buccarest, manco da campagna, ce stanne ccheste de' villaggi che 'o fanno, che sulo ccheste sanne fa, comme 'e ciucce. poteva guaragna' ccaccheccosa 'e cchiù faticanne pe' cioran.
'e visto che figurina? che fisichetto che tene! addirittura 'a sotto 'o bustone se vede. stammatina erano 'e cinche e mezza, già schizzechiava, steva 'nsuonnatella 'nsuonnatella co' termos, troppa bellella. bah, meglio accussì!
sulo nun capisco comme fa a sta' cca miezzo, che mmane e piere int' 'a l'acquazza quanne te vene bbona, se non cchiove propeto. comme fa? nun è une 'e ccheste cafuncione de' 'e campagne, 'sti zenchere,
è ffine, llui', troppa ffine!

domenica 13 novembre 2016

to suppose today

to suppose today
un badspenser ed un azzimato frocetto seduti al bar dell'outlet, a questi li aveva guidati la rosa rossa. ed i due- cazzo me li facevo una coppia etero aperta su tutti i fronti- guardavano la sua di rosa, ormai pendula come la sua espressione delusa.
ma tanto è,  ormai bisogna accettare di tutto, magari l'azzimato travestito, crossdressed, fa la sua figura.
- mimmo e la maiala? suppongo bene, mimmo? tendendo il virile braccio allo badspenser
- certo, mimmo è lui, io sono la maiala, piacere!
- ...

mercoledì 2 novembre 2016

cani 'e mmerda










...pant...pant...
chìano, casale', chìano chìano!
lo tsnik tsnik della lingua contro il palato non serve più a tenerlo attaccato, ormai li ha avvertiti anche lui, so' stati gli esploratori, i più piccoli che battono davanti e lasciano la piscia da traccia per gli altri, loro c'hanno visto. e abbaiano, 'st'idioti, eccome se abbaiano, devono avvisare gli altri, strunzarielli spioni!
...pant...pant...pant...
sta' qua! casa', pure tu, ombra! qua!
con ombra n'n ce stanno pprublemi, fa quello che fa il padre, se controllo il casalese controllo anche lei.
eccoli, arrivano, azz! so' almeno dieci dodici, tra gruosse e piccerille...stronzi i piccirielli, so' 'e chiù stronzi.
...pant...
piazziamoci qui, fermi! oh, oh...ombra, qua!
chìano, casale', chìano, mi stai seganno 'e ddete!
ecco, qua va bene, fermi, state fermi...facimmece 'n'idea...
'na mazza!? ci vuole un bastone...
crack...pant...crack
un fuscello, una mazzarella...'sto fusto di mais è l'unica mazza che si trova a portata...casale', non tira'!
arrivano, ormai è il capobranco a stare in testa, è macilento ma alto ed incazzato, deve far vedere il suo coraggio e la sua forza agli altri.
ombra, dietro!, ferma, casa'! tra poco sarà tuo!
...arghhh...mi lancio col mais alto sulla testa e con l'altro braccio quasi staccato dal tiro di casale...
raaah...raptus...raaah!
ombra ci segue, titubante, ma ci segue e la strategia sembra funzionare, qualche piccoletto s'è già spaventato e si allontana dal branco...
ora!...mollo il casalese!
...zip...un lampo, un attimo solo e travolge il maculato colpendolo di spalla contro il fianco ed azzannandolo alla testa, tra orecchio ed occhio...
perdo un secondo di vista ombra, no, eccola che insegue un paio di piccoli, uno è anche zoppariello.
casa', casa', basta, lascialo, casa', vediamo di controllare gli altri...
cazzo! è proprio ora che avviene ciò che non avrei mai creduto possibile tra i fratelli cani.
i tre o quattro che seguivano da vicino il capo lo azzannano, danno man forte al casalese, incredibile. è come se dicessero: ci hai deluso, staje abbuscanne, e noi passiamo con il vincitore. sei tu, cane grosso dotato di umano, il nostro nuovo capo.
che cani 'e merda.

domenica 30 ottobre 2016

telling tellina

telling tellina

inutile diceva un pezzo di guccini, e la tristezza gliela e ce la trasmettevano le cose, le situazioni. la spiaggia di rimini, il cameriere che fa il cameriere.
a me è la tellina che mette tristezza, la situazione dell'anziano a mare che tira il rastrello, il suo innalzarsi con le onde. e poi lo scartare la tellina da altro, dal granchietto e dalle palle.
tuttavia è tristezza passeggera, repentina, va via subito quando acchiappi la prima forchettata di vermicellini numero sette con cui l'hai governata.

telling, telling,

mercoledì 12 ottobre 2016

donne, friarielli e gente di merda

in questo periodo facciamo grosse scorpacciate di friarielli, così volevo metter su un'ode di chi li raccoglie. ma non ce l'ho fatta. non son riuscito nemmeno a fotografarli; un'ode, al pio bove?, una foto in aperta campagna mi son parse offensive della loro dignità umana, un trattarli da macchiaiolesche bestie da lavoro del tutto fuse con la massa verde che ci arriverà sui tavoli.
meglio un deciso, distaccato scritto iperrealistico.


catarina però 'o saje che tene nu bello culo? nun saccio come ha fatto a non scegliere 'a via, eppure cioran l'aveva fatta 'a proposta. nun teneve nessun debito, è cchiaro, ossinò saje a quante tiempe steve vicino 'a lamparella a maddaluni? vene pure 'a buccarest, manco da campagna, ce stanne ccheste de' villaggi che 'o fanno, che sulo ccheste sanne fa, comme 'e ciucce. poteva guaragna' ccaccheccosa 'e cchiù faticanne pe' cioran.
'e visto che figurina? che fisichetto che tene! addirittura 'a sotto 'o bustone se vede. stammatina erano 'e cinche e mezza, già schizzechiava, steva 'nsuonnatella 'nsuonnatella co' termos, troppa bellella. bah, meglio accussì!
sulo nun capisco comme fa a sta' cca miezzo, che mmane e piere int' 'a l'acquazza quanne te vene bbona, se non cchiove propeto. comme fa? nun è une 'e ccheste cafuncione de' 'e campagne, 'sti zenchere,
è ffine, llui', troppa ffine!

venerdì 29 gennaio 2016

di pietra e poroso







ho indurite le mani
di pietra

quella sedimentaria, porosa
così il cuore, amore

mai peloso, sedimentario
di pietra e poroso






venerdì 22 gennaio 2016

stefanino 'o barbiere




questo gennaio che termina e che ci dona scampoli di sole, quest'auto ferma ed intiepidita che concilia il sonno, questo me lo ricorda. mi ricorda di quando 'o nonno saliva nella cinquecento di papà, una cinquecento cinquecento, marruzzella scura con il puzzolente motore posteriore, lasciata alla lenza di sole che illuminava via paolo de majo per poche ore solo quando era allo zenit.
qui si addormentava, faceva la sua pennichella.
'o nonno stefano, pensandoci abbiamo avuto un fato simile, quasi un'eredità genetica di caratteri e vocazioni: burberi e prepotenti entrambi, cuochi entrambi, ma pronti ad immolarsi per solidarietà ed affetto, capaci di accettare qualsiasi lavoro purchè onesto ed appassionante.






e pensandoci 'o nonno è stato cuoco più di me, quando non cucinava per i liberatori americani nella loro base ma per la propria famiglia, aveva una vera e propria brigata di cucina: le sue sette figlie pronte, insieme alla nonna lucia, ad eseguire ogni suo perentorio ordine, pur di non sentirlo borbottare ed inquartarsi.




mercoledì 20 gennaio 2016

Yusuf non capisce



Yusuf era sempre stato curioso. Tutte le verità, quelle assolute, quelle della madrasa a cui il padre l’aveva accompagnato per farlo meglio di sé, quest’ultima verità - perché i padri fanno i figli - e tutte le altre per Yusuf diventavano verità relative.
La sua innata curiosità lo portava a porre punti interrogativi a quasi tutte le sure coraniche, non solo, di alcune di queste poneva interrogativi anche alle āyāt, e, se non fosse stato che la sua resistenza agli scapaccioni scemava sempre di più, avrebbe posto un punto interrogativo ad ognuno dei nomi di dio.
Da adolescente fu sessualmente curioso lasciandosi avvicinare da un imam che, se ci fossero stati quattro testimoni della sua sodomia, avrebbe perso la vita per il suo vizietto. Un vizietto certo poco aderente al suo prestigio di prete e maestro che avrebbe dovuto sapere che il profeta tollerò l’ amore, mantenuto casto, per gli imberbi. Anzi lo stesso profeta avrebbe affermato che questo amore, sempre casto e segreto, sarebbe stato premiato con il paradiso.
E, a chi avesse sostenuto che l’imberbe Yusuf fosse troppo giovane per non cadere nell’intrigo dell’adulto,  avreste potuto ribattere che la sua curiosità e la sua nascente malizia lo avevano fatto gettare a capofitto nella tresca, anzi l’avevano alimentata.
Non che non fosse attratto dalle donne, anzi, le concupiva con la fantasia e con curioso interesse le immaginava oltre le loro vesti. Tuttavia le risposte, o le evasioni, alle sue domande anticipate gli avevano fatto capire che la sua era una società ove per conoscerle fisicamente avrebbe dovuto accasarsi e mettere su famiglia. Meglio allora gli amori omosessuali, naturalmente senza testimoni, o almeno meno di quattro.
Poi venne qui, attraversò il Mediterraneo e calò qui.
Gli espedienti lavorativi, legali e non, erano molti e non mancavano le occasioni di girare la nuova terra. La sua vivace curiosità e il suo penchant, ma forse più il suo mordere e fuggire per campare, lo mettevano spesso in condizione di cambiare velocemente aria.
Al tempo del tabacco, quando era diventato Peppe, si spostava con una seminuovissima mountain bike, chissà perché spennellata in rosa shocking e giallo dagli slavi che gliela avevano venduta, e accampava con alcuni cocontinentali in un capannone dismesso in zona industriale. Questa era una sistemazione di tutto rispetto in confronto al rudere campestre che avevano occupato tempo prima e da cui erano stati fatti sloggiare da un aggressivo ed intollerante proprietario.
Fu con Saverio, ultracinquantenne contadinoperaio come ne esistono dai primi anni sessanta, che appagò la sua curiosità su cosa cercavano quegli uomini soli in macchina e che spesso gli lanciavano occhiate d’intesa. Lo avvicinò mentre ritornava con la bici rosa, nero di sole e tabacco, puzzolente di sudore e lagni. Disse che così gli piaceva, selvatico, serbaggio, masculo di lavoro e di sesso. E Yusuf gli si concesse. Gli concesse la sua giovane mascolinità in modo freddo, veloce e disinteressato tranne che alla ricompensa che si aspettava, ché qui tutto si vende e si compra. Almeno credeva. Ma la sua ricompensa non venne, o meglio,  non fu quella che si aspettava.


 

Vennero giù batoste prima e minacce poi.
E che, che si era messo in testa, che pensava di avere a che fare con i ricchioni che vanno con i camionisti? Quelli pagano. Saverio non aveva mai pagato nessuno, semmai sarebbe andato a donne con i soldi, semmai con le nigeriane avrebbe pagato. E le avrebbe pagato meno che alle bianche albanesi, ovviamente. Saverio tiene moglie, tiene famiglia, è ommo. Non si doveva permettere minimamente di pensarlo ommosessuale, chi ti deve pagare sono quelli, i malommi pagano e sono ommi persi anche se tengono la mogliera ed i figli.
Sgommato a sangue si rialzò Yussuf. A lui, a cui l’Islam non aveva dato l’idea di omosessualità ma solo del peccato di sodomia, rimase solo una curiosità: ma che aveva fatto per buscarle così?



marzo 2011