venerdì 22 gennaio 2016

stefanino 'o barbiere




questo gennaio che termina e che ci dona scampoli di sole, quest'auto ferma ed intiepidita che concilia il sonno, questo me lo ricorda. mi ricorda di quando 'o nonno saliva nella cinquecento di papà, una cinquecento cinquecento, marruzzella scura con il puzzolente motore posteriore, lasciata alla lenza di sole che illuminava via paolo de majo per poche ore solo quando era allo zenit.
qui si addormentava, faceva la sua pennichella.
'o nonno stefano, pensandoci abbiamo avuto un fato simile, quasi un'eredità genetica di caratteri e vocazioni: burberi e prepotenti entrambi, cuochi entrambi, ma pronti ad immolarsi per solidarietà ed affetto, capaci di accettare qualsiasi lavoro purchè onesto ed appassionante.






e pensandoci 'o nonno è stato cuoco più di me, quando non cucinava per i liberatori americani nella loro base ma per la propria famiglia, aveva una vera e propria brigata di cucina: le sue sette figlie pronte, insieme alla nonna lucia, ad eseguire ogni suo perentorio ordine, pur di non sentirlo borbottare ed inquartarsi.




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